Come viene trattata l'artrosi facciale? Riabilitazione, fisioterapia e farmaci
Il trattamento conservativo consiste in farmaci del gruppo degli analgesici (per il controllo del dolore), antinfiammatori non steroidei, farmaci per il rilassamento muscolare (miorilassanti) e antidepressivi.
Sono importanti la fisioterapia, la riabilitazione, l'esercizio terapeutico, l'applicazione di calore secco, l'agopuntura e può essere necessaria anche la psicoterapia.
Nel caso della sindrome delle faccette, un metodo diagnostico e terapeutico efficace è il blocco delle faccette.
Si tratta di una tecnica invasiva che prevede l'utilizzo di un ago sotto controllo TC o ecografico per iniettare un farmaco ad azione locale in prossimità del nervo che alimenta l'articolazione della faccetta. Questo metodo ha valore sia diagnostico che terapeutico.
I blocchi vengono eseguiti in più sedute, poiché una sola applicazione non è sufficiente per concludere la diagnosi.
Viene somministrato un anestetico locale.
Nella terapia è indicata anche la somministrazione di corticosteroidi, che sopprimono il processo infiammatorio.
La denervazione a radiofrequenza, o anche ablazione, è un metodo invasivo in cui il nervo che innerva l'articolazione facciale interessata viene messo fuori gioco.
Durante la procedura, si inserisce un ago, attraverso il quale si inserisce un elettrodo. All'estremità dell'ago viene applicato un calore sufficiente a danneggiare il nervo.
Tuttavia, questo metodo non ha un effetto permanente e deve essere ripetuto dopo un certo periodo di tempo, perché il nervo si rigenera, il che richiede tempi diversi per ogni persona. La durata dell'intervento è molto individuale: di solito il nervo viene messo fuori uso per circa un anno.
Questo metodo viene scelto soprattutto dopo il completo fallimento del trattamento conservativo e dopo aver confermato la diagnosi con almeno due blocchi delle faccette.
La fonte di informazioni afferma inoltre che:
Le fibre nervose vengono distrutte con mezzi fisici, quali l'alta temperatura e il freddo (crioneurolisi) o chimici come l'alcol o il fenolo.
Link: ncbi.nlm.nih.gov (Biblioteca Nazionale di Medicina degli Stati Uniti, Istituti Nazionali di Sanità)
